venerdì 24 novembre 2017

Sordità e messaggi vocali su whatsapp: una app trasforma i vocali in testo

Anche per me, normoudente, a volte ascoltare un vocale è fonte di difficoltà come può essere ascoltare la voce riprodotta per una persona con sordità o ipoacusia (mi è stato chiesto di usare questa parola e qui ci sta bene).
In molti la conoscete, ma questa app mi è davvero utile ed è affidabile al 90%.


È disponibile sia per Android che per Ios (iPhone).
Una volta scaricata (è gratuita) si autoimposta in Italiano.
Utilizzarla è semplice:
Seleziono il messaggio vocale che desidero leggere in testo


Clicco su Condividi e seleziono la app


E appare il testo con una precisione superiore al 90%.


È sufficiente cliccare "open whatsapp".
Veramente interessante è la possibilità di fare traduzione su vocali in altre lingue.
Es. Vocale in inglese?
Imposto la lingua sulle impostazioni, lo trascrivo con la procedura su indicata e semplicemente lo incolli su Google traduttore se non sono in grado di tradurlo io.
Buon divertimento!



sabato 18 novembre 2017

Come funziona?

Per anni ho messo nello zaino qualunque cosa si potesse condividere: caramelle, giochi di ogni tipo, pizzette, frutta, dolcetti vari, facendo attenzione ai gusti e alle necessità alimentari di tutti. "Questo è per xxx che non può mangiare yyy, questo è per yyy e questi li distribuisci ai tuoi compagni a merenda, con questi ci giocate all'intervallo".
Giovedì una mamma della nostra classe, pensando ad una bimba appena operata, mi ferma, mi chiede se ho notizie... E poi.. " mi ricordo, Stefania, i primi giorni della prima elementare, la festa di compleanno del mio M., avevi una faccia tesissima ma sorridente.. Mi dicesti:- è la prima volta che la lascio da sola ad una festa- se non me lo avessi detto non me ne sarei mai accorta".
Quanto abbiamo lavorato per questa "normalità" pochi possono immaginare.
Quanta fatica per me verbalizzare il significato di no, cambiare la modalità di un banale rimprovero, imparare a comprendere la differenza tra un capriccio e una necessità che non era in grado di esprimere.
L'esposizione a: " il tuo comportamento mi rende triste perché.... Il tuo comportamento mi fa arrabbiare perché tu sai che... Il tuo comportamento mi rende felice, orgogliosa, fiera perché " ha cambiato il mio modo di fare il genitore. Mi rendo conto ora che ci siamo aggrappati al dialogo e tutte le reazioni e i nostri sentimenti vengono verbalizzati e motivati anche con l'altra figlia.
Alle mie figlie racconto serenamente le mie preoccupazioni, o le amicizie a cui mi sento legata e perché, o anche soprattutto con la figlia più grande, gli episodi tristi.
Parlo delle difficoltà e dei successi, nella speranza che comprendano che essere adulti non vuol dire essere indenni, essere invincibili, non avere dubbi e fragilità. Essere adulti vuol dire doversi confrontare, affrontare spesso entrando a casa e sorridendo proprio per loro.
Guardando Gaia, quanto affetto c'è nei suoi confronti, mi rendo conto che questa inclusione ce la siamo sudata, ce la siamo costruita. E uso il "siamo" perché l'impegno non è stato solo della bimba, ma in ogni nostro comportamento: andare al cinema, ad ogni compleanno, come fosse una terapia, stare in mezzo agli altri senza nascondersi, senza evitare domande ci siamo stati noi, l'abbiamo voluto e l'abbiamo cercato nonostante gli impegni e la stanchezza.
Tutti abbiamo affrontato la sordità, l'abbiamo sfidata e l'abbiamo vinta.
E cosa vedo ora?
Vedo che la disabilità viene fuori solo con le persone che teniamo distanti.
La differenza la facciamo noi. Alternativa non c'è.
Siamo noi che ci mettiamo in gioco ogni momento, come genitori e come individui.
Il metodo, la ricetta giusta non credo esistano.
So solo che il più grande dono che abbiamo è la capacità di esprimerci.
Facciamolo nel modo giusto.

giovedì 9 novembre 2017

Adattatori per protesi acustiche bte e rite


È uno screenshot di un articolo che in tanti, soprattutto i genitori di bimbi protesizzati molto piccoli si domandano se esista.
Questo guscio in silicone può avere due funzioni a mio avviso.
La prima è che può essere applicato ad una fascia consentendo l'adeguamento della forma dell'orecchio e la seconda è protettiva per sudore, polvere, umidità, sabbia e chi più ne ha più ne metta.
Mi sembra interessante anche il fatto che il guscio impedisce ogni manomissione (di manine curiose) del vano batterie e diventa una sicurezza in più.
E quanto costerà il guscio magico? Acquistato su aliexpress come privato pagati un euro la coppia (inclusa spedizione). Un solo euro, il costo di un caffè. In Italia beh, sicuramente avranno i soliti costi, il mio parere lo conoscete e mi avvalgo della facoltà di restare in silenzio.
Con alcune mamme però avevamo sperimentato delle guarnizioni o ring piatte in silicone, acquistate da normali ferramenta ben fornite, cucite su elastici e funzionava. Il guscio è però esteticamente accettabile e alla pratica veramente utile.
Il guscio è venduto in coppia in due dimensioni che coprono più o meno le due dimensioni più diffuse di bte e rite. Se acquistati in confezioni da 50 e 100 pz il costo è irrisorio.

mercoledì 8 novembre 2017

Formazione Docenti sulla sordità a Lodi

Lodevole iniziativa di Genitori Tosti Onlus.
Finalmente la possibilità di ascoltare relatori diversi, ma di prestigio sulla didattica dell'alunno con sordità.
Due giornate di formazione (e non solo di informazione) che per un genitore e un alunno possono fare la differenza.

Grazie.
Sul link l'evento


giovedì 2 novembre 2017

Speech tracking e Decibell: problema identificato e risolto.

Circa 20 giorni fa, mentre facevamo speech tracking, mi accorgo che Gaia ha un calo netto di prestazioni nella comprensione delle parole: passiamo nel giro di 24 ore dal 100% di parole corrette a circa il 60.
Riferisco subito alla sua logopedista e mi conferma preoccupata anche lei il calo "forse è stanca, forse è solo distrazione, chissà...". Conoscendo la massima attendibilità di Gaia, io invece penso al guasto del processore e procedo per prima cosa alla sostituzione del cavetto e dell'antenna. Riproviamo sia io che la logopedista e ci iniziamo a preoccupare. Il rendimento scolastico è sempre altissimo e il dettati con Roger Pen sono senza errori.
Circa un anno prima Gaia aveva avuto la rottura di un microfono con segnali simili ma con un calo meno evidente, lamentando però "la presenza di zanzare", probabilmente ronzii fissi. Impianto sostitutivo, il suo in riparazione, risolto tutto in poco tempo.
Questa volta insisteva: mamma l'impianto funziona bene, non è rotto.
Provo il parental control (le cuffie che servono per ascoltare i microfoni), usato due volte in tutto da quando è impiantata, e i microfoni funzionano.
Contatto il centro impianti, mando più video dei nostri speech tracking e ci consigliano di cambiare la mappa (caricate 4 mappe in luglio, metodo delle mappe in progressione, che ci sarebbero dovute durare almeno 18 mesi).
E poi Gaia mi presenta il suo fedele iPad, da sola ha fatto i minimi e i toni confortevoli su Decibell e mi dice: guarda mamma come sono diversi i test di luglio con quelli di oggi, io non funziono bene.
La faccio breve, spostiamo sul programma 2. L'uno avremmo dovuto tenerlo fino a gennaio.
Il primo giorno lo speech tracking non evidenzia miglioramento, dal secondo al quinto miglioramento minimo, dal sesto ritorna lei: il 100%.
In autonomia mi riporta decibell, vedi mamma che ora son uguale a luglio?
Che è successo?
Questa volta il suo cervello ha "esautorato" la mappa molto più velocemente del solito ed in maniera più evidente.
Decibell e lo speech tracking giornaliero ci hanno aiutato ad identificare il suo disagio, a fare tutti i tentativi del caso, ad allertare il centro impianti e a risolvere in tempi più che accettabili.
La cosa positiva è che più passa il tempo, più mi rendo conto che le prove che facciamo non sono più empiriche e la gestione del quotidiano fa molta meno preoccupazione che un anno fa.
Lei cresce ed io con lei, come cresce la nostra consapevolezza.

mercoledì 1 novembre 2017

Ho deciso: vado a vivere a Roncofritto!

Caro sior sindaco (cliccami),
dopo circa cinque anni di diagnosi, dopo essere stata catapultata in un universo parallelo chiamato sordità, desidero chiederle la cittadinanza honoris causa.
Dopo aver letto, visto, sentito, archiviato, ecc ecc cose che voi umani neanche potete immaginare vorrei raccontarle la mia storia, storia che nasce nella sua amata Romagna.
Quindi... Mi danno un pezzo di carta, tua figlia è sorda ecc ecc e di lì a venire un sacco di sfighe o meglio un sacco di situazioni astruse che mi fanno capire che il peggio non è nella diagnosi di sordità preverbale ma nell'ambiente intorno a cui vi ruota.
Problemi con la scuola? A posto risolti. E tutti pronti ad aiutarci? No in realtà una sola associazione, con le altre funziona così: "daiii bravi, armatevi e partite e poi fate pubblicità all'associazione". Ok, ma almeno due righe ad appoggio delle mie mail, raccomandate ecc ecc a rafforzo di quello che sto tentando di fare? " ah, si si certo... E ovviamente nulla. Ma... Sapreste spiegarmi i miei diritti e soprattutto quelli di mia figlia? E di lì parte esattamente come il video di YouTube un insieme di notizie frammentarie ma pronunciate con tanta convinzione, ben lontane da quello che in realtà la legge dice.
Stesso discorso sulla questione semplice ma spinosa della legge 381, si parla di tre requisiti fondamentali, tre, di cui uno matematico eppure... La darebbero a tutti! Mah!
Solo tanta voglia di visibilità  personale, di essere ben in vista nella vetrina della pasticceria facebook.
Ah sì è lì?
E li sembra di essere sulle spiagge di Rimini: in un attimo accerchiati da decine di vucumpra' ...
Eh io ho il metodo infallibile, ed io ho il super sistema che non fa..., e io ho (una zia una zia che sta a Forlì che quando va a ballare...) ....
Quelli che si pensa siano poveretti nella stessa situazione, in realtà tra accordi e compromessi si ergono a "spiriti guida" di tanti poveretti che invece avrebbero bisogno di due sole risposte: rivolgiti al centro impianti e rivolgiti al costruttore. Stesse persone che hanno i figli "guariti"dalla sordità, che distribuiscono consigli sulla scuola anche se non hanno i figli a scuola o li hanno appena entrati, che la 104 non serve ma i loro figli quella devono averla pure con gravità, la 381 non serve ma prendono indennità di comunicazione... E quelli che .. Non serve l'insegnante di sostegno perché la sordità non esiste(!) ma hanno assistenti alla comunicazione come se un adulto che deve mediare nei rapporti sociale tra coetanei e bambino-adulto sia quella enorme conquista di autonomia che annulla la disabilità!
Poi i santi... Ecco quelli che hanno immagine di se stessi come la Divina Perfezione bravi e felici (ma davvero???) capaci di raccontare qualsiasi cosa pur di una trentina di likes, e credo presto pronti a raccontare quante volte al giorno gli pruda il naso...
E bambini che non sanno le tabelline, o hanno problemi nell'acquisizione di una materia... Mentre i genitori sono troppo impegnati a dipingere la loro aureola sui social invece di sedersi ad un tavolo e cercare strumenti per aiutarli.
Convegni? Ma a nessuno interessa vedere volti nuovi? Tutti con relatori (sempre gli stessi) spessissimo del privato con gli stessi argomenti risentiti e stra sentiti da anni ed anni, quando le case costruttrici sarebbero più che disponibili, ma accordi e compromessi... Sembra valgano di più delle nuove riforme, della nuova tecnologia disponibile, della didattica 2.0 e di tutte le nuove metodologie che esistono.
Paolo Cevoli ci pensi lei!