Ho assistito ad un convegno organizzato da Erickson a Milano, mi è piaciuto l'intervento dell'audioprotesista sulla protesizzazione infantile.
Il riassunto dai miei appunti:
- Il recupero di qualsiasi disabilità in un bambino è l'acquisizione dell'autonomia.
- Lo scopo principale dell'applicazione protesica è il ripristino della funzionalità uditiva e sicuramente l'apprendimento del linguaggio, strumento fondamentale per un adeguato sviluppo psicofisico del bambino, sviluppo dell'intelligenza
- Quanto più il paziente è piccolo,tanto più sono gli audiologi che devono definire il quadro del pazientino (era carina come definizione e la riporto così come l'ho udita).
- Per una corretta protesizzazione è fondamentale avere dati il più affidabile possibile (non è sufficiente un abr)
- Prima di cominciare a parlare di protesi acustiche è necessario ripondere a tutte le domande dei genitori, sebbene abbiano avuto gia risposte dall'audiologo (ndr: l'audiologo scrive: sordità grave, si prescrive protesi acustica e ci vediamo tra 3 mesi..ok ma che vuol dire che è sordo???)
- CONSELING è la componente fondamentale della strategia protesica pediatrica.
Il CONSELING è una specifica relazione di aiuto, realizzata attraverso un peculiare intervento comunicativo, che ha come obiettivo quello di facilitare le capacità decisionali della persona soprattutto in periodi di crisi e di incertezze (quanto più sei chiaro, tanto più io comprendo e posso essere autonomo e partecipe)
La fase del conseling è molto delicata:
- Coerenza con ciò che dice l'audiologo
- Non prestare inopportunamente conseling medico o psicologico (chi non ne ha bisogno!)
- PAZIENZA
- EMPATIA
- RISPETTO
- CAPACITA' DI ASCOLTO
- COMPETENZA NARRATIVA
- UMILTA'
La famiglia deve comprendere tutti gli aspetti legati all'amplificazione acustica e collaborare attivamente attraverso osservazione e scambio di informazioni eventuali progressi e cambiamenti e segnalare tempestivamente il comportamento del bimbo.
- Vanno spiegati i criteri della scelta per il fitting, i metodi predittivi, e le prove oggettive ed in vivo o RECD
- Vanno spiegati tutti i possibili dispositivi di ausilio, quali wireless, fm ecc
- Nonché i vari allarmi, sveglie o utilizzo dei telecomandi, non tanto perché possano servire al bambino, ma perché fanno comprendere al genitore come in futuro sia possibile agevolare la vita giornaliera nella sordita.. (aneddoto: una mamma di un bambino di un anno chiede: come si sveglierà quando andrà a lavorare..risposta: per ora con un bacio della mamma, quando vivrà da solo ci sono le sveglie fatte..).
Se cambia le protesi prescritte o non le adatta in modo ottimale al piccolo paziente, se non funzionano, o fischiano o si guastano frequentemente, senza che venga cercata una soluzione più celere possibile, l'AP viene meno alla sua responsabilità di supporto tecnico, fondamentale per la famiglia
- Con la diffusione dell'IC, l'ap deve saper fare fronte a questa esigenza collaborando con i centri di cura, confrontandosi con audiologo e logopedista eventualmente recandosi sul posto per realizzare insieme a tutte le figure (mappatore) il più agevole fitting possibile, tenendo conto che l'orecchio bionico è dinamico e dinamica dovrà anche essere la regolazione.
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