sabato 1 marzo 2014

Tutte le sordità iniziano con una protesi acustica: l'audioprotesista

Ho assistito ad un convegno organizzato da Erickson a Milano, mi è piaciuto l'intervento dell'audioprotesista sulla protesizzazione infantile.

Il riassunto dai miei appunti:

  • Il recupero di qualsiasi disabilità in un bambino è l'acquisizione dell'autonomia.
  • Lo scopo principale dell'applicazione protesica è il ripristino della funzionalità uditiva e sicuramente l'apprendimento del linguaggio, strumento fondamentale per un adeguato sviluppo psicofisico del bambino, sviluppo dell'intelligenza
  • Quanto più il paziente è piccolo,tanto più sono gli audiologi che devono definire il quadro del pazientino (era carina come definizione e la riporto così come l'ho udita).
  • Per una corretta protesizzazione è fondamentale avere dati il più affidabile possibile (non è sufficiente un abr)
  • Prima di cominciare a parlare di protesi acustiche è necessario ripondere a tutte le domande dei genitori, sebbene abbiano avuto gia risposte dall'audiologo (ndr: l'audiologo scrive: sordità grave, si prescrive protesi acustica e ci vediamo tra 3 mesi..ok ma che vuol dire che è sordo???)
  • CONSELING è la componente fondamentale della strategia protesica pediatrica.
Il CONSELING è una specifica relazione di aiuto, realizzata attraverso un peculiare intervento comunicativo, che ha come obiettivo quello di facilitare le capacità decisionali della persona soprattutto in periodi di crisi e di incertezze (quanto più sei chiaro, tanto più io comprendo e posso essere autonomo e partecipe)

La fase del conseling è molto delicata:
  1. Coerenza con ciò che dice l'audiologo
  2. Non prestare inopportunamente conseling medico o psicologico (chi non ne ha bisogno!)
  3. PAZIENZA
  4. EMPATIA
  5. RISPETTO
  6. CAPACITA' DI ASCOLTO
  7. COMPETENZA NARRATIVA
  8. UMILTA'
La famiglia deve comprendere tutti gli aspetti legati all'amplificazione acustica e collaborare attivamente attraverso osservazione e scambio di informazioni eventuali progressi e cambiamenti e segnalare tempestivamente il comportamento del bimbo.
  • Vanno spiegati i criteri della scelta per il fitting, i metodi predittivi, e le prove oggettive ed in vivo o RECD
  • Vanno spiegati tutti i possibili dispositivi di ausilio, quali wireless, fm ecc
  • Nonché i vari allarmi, sveglie o utilizzo dei telecomandi, non tanto perché possano servire al bambino, ma perché fanno comprendere al genitore come in futuro sia possibile agevolare la vita giornaliera nella sordita.. (aneddoto: una mamma di un bambino di un anno chiede: come si sveglierà quando andrà a lavorare..risposta: per ora con un bacio della mamma, quando vivrà da solo ci sono le sveglie fatte..).
Se cambia le protesi prescritte o non le adatta in modo ottimale al piccolo paziente, se non funzionano, o fischiano o si guastano frequentemente, senza che venga cercata una soluzione più celere possibile, l'AP viene meno alla sua responsabilità di supporto tecnico, fondamentale per la famiglia
  • Con la diffusione dell'IC, l'ap deve saper fare fronte a questa esigenza collaborando con i centri di cura, confrontandosi con audiologo e logopedista eventualmente recandosi sul posto per realizzare insieme a tutte le figure (mappatore) il più agevole fitting possibile, tenendo conto che l'orecchio bionico è dinamico e dinamica dovrà anche essere la regolazione.

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