lunedì 5 marzo 2018

Disabilità e servizi pro disabilità

Molte mamme, dopo la laurea scelgono di avere un figlio, magari dopo l'inizio di un percorso professionale altamente soddisfacente. La nascita di un bambino con una o più disabilità purtroppo molto spesso però diventa inconciliabile con percorsi professionali, e allora la mamma che può contare comunque su altra entrata economica per il menage familiare si mette da parte. Passano gli anni e gli obiettivi prefissati vengono raggiunti e i figli percorrono percorsi molto buoni di inclusione e autonomia sociale.
E allora si torna a prendere in considerazione la possibilità di rimettersi in gioco sul mercato del lavoro. Gli anni trascorsi, i limiti contrattuali del mercato del lavoro italiano diventano però così importanti che o si desiste o si sopravvive reinventando un lavoro.
In questi cammini e inevitabile incontrare persone con storie e percorsi molto simili e obiettivi simili.
E allora la forza delle mamme viene fuori con l'unione.
La mamma avvocato, la mamma psicologa, la mamma insegnante, la mamma che ha lavorato in un patronato si riuniscono e rilanciano sul territorio (il mio territorio) un servizio di consulenza e formazione sui diritti delle persone con disabilità e soprattutto dei minori. Prestazioni professionali di consulenza specifica a pagamento e indicazioni all'utilizzo di diritti specifici gratuiti, a meta' strada tra il volontariato e la propria professione, con la forza però dell'esperienza vissuta sulla propria pelle e sulla pelle dei propri figli.
Siamo tutti consapevoli che nelle commissioni per invalidità civile e legge 104, l'unica possibilità di entrare tutelati è entrare con un medico legale o un medico specialista a proprie spese, non un avvocato, non l'amico che ci è passato, non l'associazione, e se non lo sappiamo bisogna che qualcuno con cognizione di causa ce lo dica. Molte di noi vanno all'ufficio protesico per aiutare mamme nella stessa condizione,  ma l'unico modo per conoscere i propri diritti è informarsi. Se so cosa c'e' scritto nei LEA allora posso affermare con certezza un diritto, se ottengo la 104 e la leggo mi rendo conto che è nel testo di una legge quadro che trovo tutte le risposte ai miei diritti, ma chissà perché la maggior parte delle persone non lo vuole fare.
Io non sono un avvocato, ma quando sono ricorsa al TAR mi sono studiata alla perfezione la legge, e ho analizzato tutte le sentenze analoghe in cui le famiglie avevano perso, presentando al mio avvocato una analisi dettagliata degli errori di vizio piu comuni. In Italia ci sono ben pochi avvocati specializzati o con buona conoscenza di diritto scolastico e di diritti delle persone con disabilità, se non appresi per esperienza. Per le famiglie però sobbarcarsi spese di perizie medico legali e perizie legali spesso diventa cosi oneroso da abbandonare l'idea di lottare per un diritto.
Pochi sono a conoscenza che al momento l'unico patronato specializzato con competenza specifica è l'ANMIC, a me in primis è capitato di non vedermi riconosciute delle agevolazioni per una non conoscenza dei patronati comuni legati alle sigle sindacali, risolto poi rivolgendomi direttamente all'ufficio delle Entrate.
Per cui ben venga chi a meta' tra il volontariato e la professione dia indicazioni precise, purché competente.
Del resto, il piu grande ed unico strumento di difesa e tutela che abbiamo è l conoscenza e l'informazione.

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